Basilica di S. Valentino a Terni, gremita il 16 marzo u.s., da una folla di appassionati desiderosi di assistere alla prima esecuzione moderna di un manoscritto musicale settecentesco di Giovan Battista Gigli, prete e maestro ternano della Cappella Musicale del Duomo di Terni. La sapiente bacchetta del maestro don Sergio Rossini ha condotto in porto una “nave” composta da un equipaggio molto diversificato ed eterogeneo: giovani strumentisti e insegnanti del “Liceo Musicale Angeloni”, cori della Diocesi, cantanti professionisti (Valentina Piovano, Susanna Salustri, Domenico Maglioni, Oliviero Giorgiutti), che in una mirabile sinergia di impegno e perseveranza, hanno ridato vita a un “GLORIA” del 1779, composto da Gigli per solennizzare la festa di S. Valentino e, probabilmente, mai più eseguito da allora. L’ emozione e l’entusiasmo di tutti gli interpreti hanno riportato alla luce tanta bella musica, trasformandola da manoscritto polveroso e dimenticato in un momento vivificante da condividere con il pubblico, offrendo così quanto di bello un compositore concittadino produsse in un contesto, sì locale, ma ben ancorato alla più paludata scuola musicale del ‘700 napoletano. La compagine strumentale/corale, con un buon amalgama, ha ben evidenziato la chiarezza e compattezza di pensiero e la solidità formale tipicamente classica del brano, sia nelle accensioni improvvise di unisoni prepotenti e incisivi, che nelle vocalità cesellate degli interventi solistici, che nei fugati serrati e incalzanti. Giovani, giovanissimi e meno giovani si sono cimentati con successo, tutti insieme, in questa operazione di riscoperta del “bello”, che fa bene allo spirito e al cuore di tutti. E la città di Terni ha finalmente “ridato voce” a grandi pagine della sua storia, della sua musica e della sua fede.
La musica compie magie, non per caso il maestro usa la bacchetta.
Mirella Mostarda